Nettuno
Quando Nettuno era giovane si chiamava Solleone. Era il sole nella sua massima potenza e leone dalla chioma solare; insomma un bel giovane tondo e maturo, nel pieno della sua bellezza fruttuosa, simpatico, ricco, potente e generoso, a volte un po' gradasso, ma sempre amabile con le donne. Un giorno cominciò a perdere i denti. Cadde il primo, il secondo, il terzo e così via. Venne anche per lui il momento di cadere: cadde in acqua e prese forma di Nettuno. Nessuno ha mai tanto sofferto per i denti quanto Nettuno, perciò divenne il dio del brodo primordiale, il mare. Di tanto in tanto la sua testa affiora sul profilo dell'acqua e sembra ancora incoronata da qualche raggio di sole, da radi ciuffi di chioma leonina. Emerge soltanto fino alle narici a respirare e poi sprofonda.